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TEMPO LENTO

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In questa Mostra Rosalba Trentini interpreta il tema del tempo e del lavoro con un incrocio di generazioni che lavorano, coltivano, tessono creando un inatteso scambio di sguardi tra canape bianche e lavori che ritornano.

 

Il tempo lento è innanzitutto quello interiore, della memoria. Donne, oggi novantenni, che ricordano chi prima di loro, tra la fine Ottocento e Novecento, nelle Valli Giudicarie lavorava la canapa. Memorie che si sono sedimentate e riprese dalle nuove generazioni di trentine che emigrano in Centro America come cooperanti. Giovani donne che tornano a fare il lavoro 'antico' dei nonni. Un intreccio non casuale, un ricorso storico che riflette un cambiamento di rotta, un ritorno al bisogno di occuparci della terra con mani ‘intelligenti’ e gravide dell'esperienza e sentimenti di chi ci ha preceduti.

 

In mostra troviamo gli ultimi lavori di Rosalba Trentini. L’installazione dal titolo ‘Analogie’ è un esempio di operosità e tempo donato all’altro che tiene insieme le lenzuola di canapa, lavorate dalla bisnonna e il lavoro della nipote, la giovane cooperante del ritratto. 

 

La forma concava del ritratto si completa con quella convessa della vela ‘Monega’. Si rispecchiano e si richiamano. A distanza di generazioni, la ragazza di oggi mentre lavora in centro America su due progetti, agricoltura sostenibile e aiuti alle donne, viene colta nello specchietto retrovisore mentre guida un camioncino.

 

Non lo sa, ma è collegata intimamente al lavoro del nonno. Una cosa quasi magica. Nel dittico ‘Momenti’ troviamo il nonno, allora ragazzo, che trasportava legname e carbone dai monti dell’Alto Garda.

 

Le terze generazioni fanno le cose che i loro bisavoli facevano…forse c’è un perché, forse è un recupero.

 

Per Rosalba Trentini tutto questo racchiude la bellezza di un’operosità silenziosa, lenta, faticosa a cui l’arte oggi sente il compito di rendere onore. E’ forte l’interesse per le storie delle persone che hanno coltivato, tessuto e cucito questi lini. Persone sconosciute e dimenticate. "Entrare dentro un concetto di tempo difficile oggi da praticare, fatto di lentezza, piacere nel fare, passione ma anche fatica. Un tempo donato. Perché per fare le cose a mano devi prenderti il tempo".

 

Il passato ritorna spinto dalla necessità di proseguire, andare oltre un destino già compiuto. La funzione dell’arte per Rosalba non si compie solo nel ricordare ma si fa atto interpretativo-creativo capace di dare 'nuova vita’ a ciò che è stato e lenirne anche il dolore. 

 

Rosalba Trentini ritrae spesso oggetti tratti dal quotidiano, cose trovate in luoghi dimenticati e li fa diventare autonomi protagonisti di un racconto. Cose che sembrano avere una ostinata presenza, che rimandano a storie di vite passate di lì e al mistero della loro presenza. Diventano arte contemporanea. Interpretare dunque, per liberare oggetti e memorie dalla solitudine di un destino e donarli al mondo.

 

Un lavoro che l’artista fa partendo dalle sue mani utilizzando diverse tecniche, come nel secondo ritratto della ragazza cooperante, dipinta a olio su tavola, con stucco, gesso e trattato con la cera. La ragazza in questo momento è in una riunione tra donne che si occupano di progetti sulla violenza in quei paesi, dove si sono bambini di nessuno e le donne diventano mamme di altri.

 

Il ritratto tratto dalla serie ‘Closer’  rimane adombrato da un alone di mistero, di taciuto, quasi un interrogativo su che cosa succede là dentro, in quelle stanze comunicanti sullo sfondo, alle donne passate di lì, il dipinto ritrae la giovane in una complice condivisione con altre stanze del suo passato, a cui il legame di sangue chiama. “Non volevo richiamare la fisicità della donna bensì la sua spiritualità, ecco perché ho reso quasi neutra la figura. Non c’è esposizione di fascino, di corpi. Qui è il tempo del pensiero e del silenzio”.

 

ROSALBA TRENTINI

Artista visiva, da anni si occupa di pittura e scultura, conducendo una ricerca personalissima attraverso materiali (tessuti, legno, cera, gesso, ferro) tecniche pittoriche e fotografiche, in un sottile equilibrio tra il divertissement, l’installazione e il site specific. Ha esposto in ambito nazionale e internazionale ottenendo vari riconoscimenti. Vive e lavora a Trento.  

 

Emanuela Rossini

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